Autocertificazione impatto acustico: come si richiede? È possibile trovare un modello online?

Eccessive esposizioni al suono e a rumori troppo forti causa inquinamento acustico che va a ledere un diritto fondamentale, quello alla quiete pubblica, sancito dalla legge 447/1995. In base a quanto stabilito sono diverse le attività (citate nel DPR 227/2011) che devono produrre apposita documentazione. Trattasi, in alcuni casi di certificazione ed in altri di autocertificazione impatto acustico. Vediamo di cosa si tratta e come farne richiesta.

Certificazione impatto acustico: cos’è e come si richiede

La certificazione impatto acustico, detta anche Valutazione di Impatto Acustico (VIA) è un documento in cui si attesta che una determinata attività rientra pienamente nei limiti previsti dalla legge per l’emissione dei decibel. È diversa, e lo vedremo a breve, dall’autocertificazione impatto acustico. Si certifica, quindi, che non viene causato alcun inquinamento acustico e, quindi, danno alle persone e all’ambiente. Il rilascio dell’autorizzazione avviene dopo aver misurato e calcolato scientificamente gli impatti acustici prodotti dai vari edifici. Qualora i rumori siano considerati eccessivi le certificazioni contengono anche le indicazioni e le modalità per il loro abbassamento.

A redigere la certificazione sono tecnici specializzati e dotati di abilitazione per svolgere tutte le analisi alla base della stessa. La richiesta, quindi, va inoltrata direttamente presso questi esperti che procederanno, poi, con il sopralluogo, con le misurazioni (che comprendono un’approfondita indagine fonometrica) e che, di conseguenza, redigeranno la certificazione e la consegneranno al cliente.

Autocertificazione Impatto Acustico, cosa cambia rispetto alla certificazione

Se la certificazione è obbligatoria per tutte le attività individuate dal DPR 227/2011 e va richiesta a tecnici specializzati, per l’Autocertificazione Impatto Acustico le cose stanno un po’ diversamente. Questa, difatti, è prevista per tutte le attività che, pur non avendo un obbligo legale, devono comunque autocertificare i livelli delle proprie emissioni sonore. Questo vale, ad esempio, per gli hotel, per le palestre, i centri estetici, i negozi di ottica. In tutti questi casi i titolari potranno autocertificare il proprio impatto acustico a patto che non dispongano di alcun impianto di diffusione audio (ad esempio per la musica).

Nella compilazione dell’autocertificazione impatto acustico è importante porre la massima attenzione. Chi la compila, di fatto, è il titolare e non sempre, a dire il vero, si hanno le giuste competenze per comprendere se la propria attività supera o meno (anche di poco) i livelli stabiliti dalle normative vigenti. Il consiglio è quello di chiedere sempre il parere di un tecnico dal momento che le autocertificazioni hanno pieno valore legale e, qualora si riscontrassero irregolarità o inesattezze, i dichiaranti rischiano una sanzione anche piuttosto pesante.

Il modulo per l’autocertificazione impatto acustico è facilmente reperibile in rete. È sufficiente scriverne la denominazione su un qualunque motore di ricerca per trovare diversi siti che offrono la possibilità di scaricare un fac-simile. Tra i più completi sicuramente il portale autocertificazioni.it in cui si trova l’autocertificazione da compilare con tanto di spiegazioni e delucidazioni su quest’importante dichiarazione.