Infedeltà coniugale: come scoprirla e cosa fare in caso di sospetti

L’infedeltà coniugale è un fatto molto comune che, solitamente, pone fine a relazioni e matrimoni in modo turbolento e doloroso. Scoprire di essere traditi, in una società secolarmente legata al concetto di fedeltà di coppia, è una sensazione molto spiacevole, che difficilmente può essere superata in serenità. Le cose si complicano quando di mezzo ci sono figli, animali e persino beni in condivisione per i quali, nella maggior parte dei casi, la questione viene riposta nelle mani di un giudice.

Per queste ragioni, come vedremo, sarà preferibile affrontare la questione attraverso la competenza di un esperto, ovvero contattare un buon investigatore privato ed evitare di incorrere in errori e mal destrezze tipiche di chi scopre, suo malgrado, di essere stato tradito. Ma come si riconosce un tradimento? Quali sono gli elementi per scoprire che, in una relazione, sia subentrata una terza persona? Ecco qualche suggerimento.

Una premessa fondamentale sul tradimento di coppia

I segnali del tradimento di cui si sente parlare in rete e che, per l’appunto, tratteremo nei paragrafi che seguono, corrispondono a “comportamenti tipici” ma non validi per tutti. Questo significa che il segnale d’allarme debba essere interpretato in base al contesto della relazione e a come vanno le cose nella coppia.

Per questo, non stiamo per condividere “verità universali” ma tendenze generali che, secondo l’esperienza dell’investigatore privato, si possono verificare con una certa frequenza. Un cambio di umore o una variazione repentina nelle abitudini del partner, quindi, non sono sempre da interpretare come un tradimento, né tantomeno come la fine della relazione.

Certo è che, nella maggior parte dei casi, la fine di una relazione a causa della presenza di una terza persona, si verifica tramite atteggiamenti sospetti che il partner metterà in atto per coprire le sue colpe. Vediamo quali sono.

I cambiamenti nei comportamenti

Il cambiamento di comportamento può essere interpretato come un campanello d’allarme, soprattutto rispetto all’uso del telefono o all’arrivo repentino di impegni al di fuori dei soliti. Cene che si prolungano fino a tardi, nuovi hobby, impegni lavorativi improvvisi o trasferte lavorative mai esistite in precedenza sono alcuni esempi piuttosto comuni. Il telefono rimane spesso rivolto con lo schermo verso il basso, silenziato e, magari, protetto con una nuova password che il traditore non vuole condividere con il tradito.

Tuttavia ci sono coppie che non sono solite toccare il telefono del proprio partner, né tantomeno leggere abitualmente le conversazioni private. Magari iniziano a palesarsi spese improvvise perché avere un amante, certamente, ha un costo che, molto spesso, risulta essere ingiustificato nel bilancio di famiglia. Oppure il partner è inspiegabilmente nervoso e suscettibile rispetto a certi argomenti di conversazione e, talvolta, manifesta un netto calo del desiderio sessuale.

Insomma quando c’è una terza persona di mezzo la relazione si inclina perché le attenzioni del traditore sono tutte rivolte altrove. Questo è forse il segnale più lampante del tradimento che, tuttavia, deve essere tradotto in “prova” inconfutabile. Come?

Cosa fare in caso di sospetti tradimenti?

Non ci sono tanti modi per agire in modo giusto in questi casi. Sicuramente spiare il telefono alla ricerca di messaggi compromettenti non è una buona soluzione. Dopotutto il partner potrebbe giustificarne la presenza come una debolezza virtuale del momento, promettere che non si ripeterà più e giurare di non essere andato oltre il messaggio o la chat. In questi casi, tra l’altro, si viene a creare un generale clima di tensione che permetterà al traditore di prestare maggiore attenzione, avendo ormai la certezza di essere spiato.

Le soluzioni, dunque, sono due: parlare a viso aperto o procurarsi delle prove in modo legale. Sottolineiamo l’aspetto della legalità perché acquisire le prove di un tradimento senza averne le competenze può rivelarsi altamente controproducente, soprattutto per chi ignora le vigenti norme in materia di tutela della privacy.

Di fatto leggere le mail del partner o acquisire conversazioni private è una violazione della corrispondenza privata e non avrà alcun valore legale dinanzi ad un giudice. Ecco il perché diventa auspicabile l’intervento dell’investigatore, la figura titolata ed autorizzata ad agire in queste situazioni per fare chiarezza e produrre prove che abbiano un valore legale dinanzi al giudice.