Produzione industriale in Italia in ripresa nel 2022
Nessuno se lo sarebbe aspettato, eppure nel 2022 i dati Istat indicano un dato positivo e confortante: la produzione industriale italiana si sta riprendendo. Vediamo insieme quali sono i settori protagonisti.
L’andamento della produzione industriale
Quest’anno i livelli di produzione industriale italiani hanno stupito tutti. Nonostante le difficoltà date dalla guerra in Ucraina, la crescente inflazione ormai presente in tutti i Paesi e l’aumento delle bollette e delle materie prime, le previsioni negative che hanno accompagnato tutto il 2021 non si sono avverate.
I dati infatti parlano chiaro, a partire da febbraio 2022 le percentuali sono andate solamente a salire, con un aprile in crescita del 1,6% rispetto a marzo, un agosto in crescita stimata del 2,3% rispetto a luglio e il trimestre agosto-ottobre in crescita dello 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti.
La paura di veder crollare l’industria Italiana, iniziata molto probabilmente a partire dalle difficoltà affrontate nel 2020, è scoppiata ulteriormente quando a gennaio era stata registrata una diminuzione della produzione del 3,3%. A posteriori si può dire con convinzione che si trattasse solo ed esclusivamente di una caduta temporanea, data sicuramente dalla chiusura delle industrie per via delle vacanze natalizie.
C’è anche da aggiungere che, a gran sorpresa, l’Italia ha registrato alcuni tra i dati più positivi in tutta Europa, infatti ha superato persino la Germania, in calo dell’1,3% e la Francia, in calo dello 0,3%, calo meno incisivo ma comunque molto negativo rispetto allo stivale.
La crescita del settore manifatturiero
Nonostante la visione negativa di alcuni media nei confronti dell’economia italiana nell’ultimo periodo, a trainare la crescita, seppur lieve, è stato il settore manifatturiero.
L’industria manifatturiera italiana, infatti, probabilmente chiuderà l’anno corrente con una crescita del 2,1%, come afferma il Rapporto Analisi dei Settori Industriali di ottobre 2022 presentato da Intesa Sanpaolo e Prometeia.
La performance positiva vede come protagonista principalmente il settore della moda, soprattutto grazie alla ripresa delle manifestazioni sociali, come le fashion week, e del turismo post-covid.
Ovviamente non è possibile nascondere che nella seconda metà dell’anno l’andamento iniziale di ripresa dei primi mesi ha subito un forte rallentamento causato dall’incertezza del momento presente in tutto il mondo. Infatti si tratta della conseguenza del caro energia che si traduce in un carovita elevato e quindi nella contrazione della domanda.
Nonostante l’aiuto che arriverà dal PNRR, il 2023 non sembra inizierà in maniera molto positiva, questo perché gli investimenti ed i consumi resteranno inferiori al solito ed il fatturato dell’industria manifatturiera subirà probabilmente un ulteriore calo, per poi riprendersi nella seconda metà dell’anno.
Gli altri settori della crescita
Oltre all’industria tessile, abbigliamento, pelli e accessori, che hanno trainato la crescita, anche i prodotti farmaceutici e petroliferi raffinati hanno giocato un ruolo fondamentale.
Un ulteriore balzo è stato registrato dall’istituto di statistica di Coldiretti e riguarda la filiera agroalimentare. Questo è stato soprattutto causato dalla necessità di contare sul proprio Paese per quanto riguarda i prodotti alimentari e non, necessità che ha preso piede a causa delle difficoltà causate dal conflitto Russia – Ucraina.
Inoltre, i dati Istat rilasciati il 13 dicembre 2022, affermano che durante gli ultimi tre mesi del 2022 altri settori in crescita sono stati quello della fabbricazione di computer e prodotti di elettronica in generale.
Infine, anche l’evoluzione del mercato degli integratori alimentari ha dato una grossa mano alla crescita della produzione industriale in Italia. La causa di questa tendenza è stata la maggiore attenzione verso il benessere e la cura della persona aumentata a dismisura nell’ultimo quinquennio.
Nello specifico, il business degli integratori alimentari è cresciuto del 70% nella metà del 2021, grazie alle vendite avvenute tramite diversi canali, come farmacie, supermercati e e-commerce e che hanno generato un volume di affari superiore a 2 milioni di euro.
Gli integratori più richiesti, nello specifico, sono stati quelli vitaminici e di sali minerali, ma anche i probiotici, considerati come perfetti per chi desidera aumentare il proprio stato di benessere psicofisico.
Insomma, sono diversi i motivi per cui nel 2023 è più che plausibile aspettarsi uno stop della crescita, se non una contrazione vera e propria dovuta anche all’attuale peso dell’inflazione, ma la speranza è che non si vadano a registrare valori negativi.